A proposito dell'ISDU

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A proposito dell'ISDU

Pubblicato: 06.02.2024 / Modificato: 19.12.2024

Essenza

L’ISDU è l’istituzione indipendente di cui si è dotata la Svizzera al fine di proteggere e promuovere i diritti umani a livello nazionale in tutti gli ambiti della vita e a tutti i livelli statali.

In tale veste, opera sulla base dei Principi di Parigi definiti dalle Nazioni Unite (ONU). Questi esigono che le istituzioni nazionali per i diritti umani trovino fondamento a livello legislativo, che sia loro attribuito un mandato generale di difesa e di promozione dei diritti umani, che siano indipendenti, segnatamente rispetto ad altre istituzioni, al Governo e al Parlamento, che presentino una composizione plurale e che dispongano di un finanziamento pubblico sufficiente.

L’ISDU è un ente di diritto pubblico strutturato in modo analogo ad un'associazione. È politicamente, istituzionalmente e ideologicamente indipendente e prende in piena autonomia le decisioni in merito alle priorità di lavoro e all’impiego delle risorse a sua disposizione.

Missione

L’ISDU ha il compito di rappresentare gli interessi di tutti i gruppi di popolazione e si adopera per i loro diritti. Coopera con le autorità federali, cantonali e comunali, gli ambienti scientifici, la società civile, in particolare le organizzazioni di difesa dei diritti umani, e le cerchie economiche. Informa il pubblico, l’amministrazione pubblica, il mondo politico e quello economico sui temi concernenti i diritti umani. Analizza l’attuazione dei diritti umani in Svizzera, evidenza le lacune, individua i possibili miglioramenti, avvia il dialogo e interviene nel dibattito politico.

I suoi compiti, sanciti dalla legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell'uomo, comprendono in particolare:

  • l’informazione e la documentazione sulla situazione dei diritti umani in Svizzera;

  • la ricerca applicata sulle violazioni dei diritti fondamentali, i deficit normativi e istituzionali e il rafforzamento della protezione dei diritti umani sul piano legislativo, giurisprudenziale e amministrativo;

  • la consulenza in materia di attuazione dei diritti umani all’Amministrazione federale nonché a quelle cantonali e comunali, alle cerchie economiche e alle organizzazioni della società civile;

  • la promozione del dialogo e della cooperazione nell’intento di creare sinergie tra organismi statali, ambienti scientifici, cerchie economiche e società civile;

  • la formazione sui diritti umani a tutti i livelli (formazione di base e formazione continua) nonché la sensibilizzazione del grande pubblico nell’ottica del rafforzamento della protezione dei diritti umani;

  • gli scambi internazionali, in particolare con altre istituzioni nazionali per i diritti umani.

L’ISDU svolge importanti funzioni nell’ambito dei meccanismi di difesa dei diritti umani introdotti dalle Nazioni Unite e dal Consiglio d’Europa. Può partecipare alle procedure di rapporto concernenti le convenzioni ratificate dalla Svizzera in materia, esortare gli organismi statali ad attuare le raccomandazioni ricevute o promuovere la ratifica di nuove convenzioni.

Collaborazioni internazionali

L’ISDU collabora con altre istituzioni nazionali per i diritti umani (INDU) a livello mondiale, nel quadro della Global Alliance of National Human Rights Institutions (GANHRI), e a livello europeo, nel quadro dell’European Network of National Human Rights Institution (ENNHRI). Le INDU si confrontano tra loro sulle rispettive esperienze e apprendono reciprocamente. Adottano posizioni comuni al fine di rafforzare la protezione universale dei diritti umani e intervengono a favore delle istituzioni omologhe il cui operato e la cui indipendenza sono minacciati. 

Basi legali

La creazione e il finanziamento di un’istituzione nazionale per i diritti umani in Svizzera sono disciplinati negli articoli 10a, 10b e 10c della legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell'uomo. Le disposizioni legali e lacorrispondente revisione di legge sono state approvate dal Parlamento nell’autunno del 2022.

Excursus storico

1991–1993: ripresa di interesse per i diritti umani in seno alle Nazioni Unite

Nel 1989, alla fine della «guerra fredda», l’operato delle Nazioni Unite nel campo dei diritti umani conosce un rinnovato slancio. Nel mese di ottobre del 1991 l’ONU invita a Parigi per un incontro di lavoro le «istituzioni nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani» indipendenti.

A giugno 1993 le Nazioni Unite organizzano a Vienna una «Conferenza mondiale sui diritti umani», nell’intento di ampliare le basi su cui si fondano gli interventi a favore dei diritti fondamentali. La conferenza marca una svolta nello sviluppo della protezione internazionale dei diritti umani.

Pochi mesi dopo, a dicembre 1993, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adotta una risoluzione concernente la creazione di istituzioni nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani. I principi e i criteri che vi figurano, noti da allora come i Principi di Parigi, fungono ancora oggi da riferimento per la struttura e l’attività delle INDU ed esigono in particolare che queste ultime:

  • si fondino su una base legale

  • abbiano un mandato esaustivo

  • dispongano delle risorse necessarie in termini di infrastruttura e finanziamento

  • siano indipendenti dai rispettivi governi

  • rappresentino in modo plurale le forze sociali

  • siano accessibili per i gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili.

2000-2011: i primi passi in Svizzera

La Svizzera aderisce all’ONU nel 2002. In precedenza, negli anni 1990, aveva già ratificato diverse convenzioni delle Nazioni Unite. A seguito di tali passi formali, le esigenze nel campo dei diritti umani aumentano, sia per quanto riguarda la loro attuazione sia in relazione ai rapporti da presentare alle Nazioni Unite. Si elevano le prime voci per la costituzione di un’istituzione nazionale per i diritti umani. Nell’anno 2000 alcune organizzazioni non governative svizzere danno vita a un gruppo di lavoro «INDU» e nel 2001 oltre un centinaio di ONG, organizzazioni sindacali, istituzioni religiose e singole personalità lanciano un appello affinché la Svizzera si doti di una propria istituzione nazionale. Sempre nel 2001 la consigliera nazionale Vreni Müller-Hemmi e il consigliere agli Stati Eugen David depositano iniziative parlamentari in questo senso (01.461/01.463).

Nel 2003 il DFAE, su mandato del Parlamento, elabora un rapporto dal titolo «Possibilità di creazione di un’istituzione nazionale per i diritti umani». Nel 2006 viene fondata l’Associazione di sostegno a un’istituzione per i diritti umani in Svizzera, che lo stesso anno diffonde un appello a favore della creazione di un’INDU. Nel 2008 il gruppo di lavoro «Istituzione nazionale per i diritti umani» della Confederazione pubblica un rapporto in questo senso.

2009–2022: genesi di un’istituzione nazionale per i diritti umani in Svizzera

Nel 2009 il Consiglio federale decide di lanciare un progetto pilota sotto forma di «centro di competenza universitario»; nel 2011 vede così la luce il Centro svizzero di competenza per i diritti umani (CSDU), una rete di ricercatrici e ricercatori di cinque università svizzere focalizzata su sei ambiti tematici e coordinata da un segretariato generale. Il CSDU si dedica in primo luogo alla ricerca e offre consulenza alle autorità. Non ha facoltà di decidere quando e come intervenire e non dispone di autonomia budgetaria; di conseguenza non è indipendente.

Nel 2015 l’operato del CSDU è sottoposto a una valutazione esterna che evidenzia una forte domanda di prestazioni per un’istituzione di questo tipo e sottolinea al tempo stesso che, in ragione delle risorse limitate a disposizione, il centro di competenza non è in condizione di svolgere un’attività di ampia portata. Su tale base, la Confederazione decide di prorogare di cinque anni il progetto pilota e di prolungarlo in seguito fino al 2022.

Il Consiglio dei diritti umani dell’ONU e altri organi delle Nazioni Unite unitamente al Consiglio d’Europa sollecitano da anni la Svizzera a dotarsi di un’INDU indipendente. Sul piano nazionale, a far pressione in questo senso è soprattutto la Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani, che già nel 2014 presenta un modello di INDU per la Svizzera.

Nel 2016 il Consiglio federale prende una decisione di principio a favore della creazione di un’istituzione nazionale per i diritti umani e l’anno successivo mette in consultazione un avamprogetto di legge in materia. Malgrado un ampio sostegno, il quadro che emerge dalla procedura di consultazione non è omogeneo e il processo resta in stand-by per alcuni anni. Bisogna attendere il 2019 affinché il Consiglio federale adotti il progetto che prevede l’inserimento di nuovi articoli volti a disciplinare il mandato, la forma e gli ambiti di attività della futura INDU nella già esistente legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell'uomo. Nell’autunno 2021 la corrispondente revisione di legge è infine approvata dal Consiglio nazionale (142 voti favorevoli e 54 contrari) e dal Consiglio degli Stati (38 voti favorevoli e 5 contrari).

2023: istituzione dell’ISDU

Ad aprile 2022 la Confederazione istituisce un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della società civile, delle commissioni extraparlamentari, di diversi uffici federali, della Conferenza dei governi cantonali e del mondo economico. Il gruppo elabora lo statuto dell’istituenda associazione, cerca personalità per il suo comitato direttivo e prepara l’assemblea costitutiva.

Il 23 maggio 2023, dopo un cammino iniziato trent’anni prima a livello internazionale e durato oltre vent’anni a livello nazionale, l’ISDU vede ufficialmente la luce a Berna alla presenza di un centinaio di membri fondatori e di rappresentanti di diverse istituzioni.